lunedì 30 gennaio 2012

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(Alberto Cairo lavora per il  Progetto ortopedico della croce rossa internazionale in Afganistan)
Lollove, nei monti del Nuorese una perla del '700
31 marzo 2007 12:44
Più che di una città scomparsa, nel caso di Lollòve (frazione di Nuoro, ma distante dal capoluogo circa 15 chilometri) si dovrebbe parlare di un villaggio che era stato quasi del tutto abbandonato e che, da alcuni anni, è stato largamente rivalutato. 


È un piccolo gioiello del Settecento: 

Lollove le case in pietra, che si affacciano sul Monte Lollòve, si popolano soprattutto in occasione dei week-end e del periodo estivo. 

Pochissime le famiglie che vi risiedono tutto l’anno. Ma alcune di esse si sono “inventate” un lavoro, garantendo ospitalità ed accoglienza ai turisti che intendono fermarsi per qualche giorno e godere delle bellezze ambientali del territorio.

Giungendo al piccolo borgo rurale di Lollove al visitatore si apre  uno scenario incontaminato di boschi e montagne e mette in mostra i propri antichi saperi. 

Le tappe più importanti del viaggio nelle tradizioni di Lollove consentono numerose soste per assistere alla preparazione dei piatti più tipici della cucina sarda, come il pane carasau, le sebadas o il formaggio casizolu. 


Scrive Marella Giovannelli:


    "Lollove: un borgo antico, unica frazione di Nuoro che dista 15 chilometri. Nel villaggio oggi abitano 26 persone. Non c’è un medico e nemmeno carabinieri o polizia; inesistente l’ufficio postale; non ci sono scuole, negozi e bar. In compenso c’è la trattoria Sa Cartolina di Toniedda Tolu Chessa

    (L'ultimo negozio ha cessato l'attività nel 1960) 

    Tzia Toniedda apre in occasione di manifestazioni, feste patronali e su ordinazione o preavviso telefonico. Un autobus collega Lollove a Nuoro con due corse giornaliere. 

    Funziona un posto telefonico pubblico. C'è una chiesa ma non un prete; l'assistenza spirituale è garantita solo la domenica da un sacerdote che viene da Nuoro.

    Il villaggio immerso nel verde, tra ruscelli e montagne, sembra incantato e sospeso nel tempo. La gente del posto rievoca un’antica maledizione scagliata su Lollove da alcune suore in fuga dalla borgata.

    Scandalizzate dal comportamento delle loro consorelle che avevano preferito i pastori e i piaceri carnali alla vita monastica, si erano fatidicamente pronunciate contro Lollove. “Sarai come acqua del mare; non crescerai e non morirai mai”. 

    Oggi il minuscolo villaggio di aspetto ed atmosfera medioevale, è un luogo-simbolo dello spopolamento dei paesi dell’interno. Fra le poche case abitate e i molti ruderi abbandonati, si trova la chiesetta della Maddalena, degli inizi del secolo XVIII, in stile tardo-gotico. 

    Si torna indietro nel tempo passeggiando tra le stradine acciottolate, il fumo dei camini, i vecchi seduti al sole, i suoni e i colori di una natura ancora intatta. E il fascino delle antiche case s’intreccia alle straordinarie testimonianze, di vita quotidiana e di devozione religiosa, degli abitanti decisi a restare.

    Regione Sardegna ed Unione Europea sarebbero interessate ad alcuni progetti per la valorizzazione del paese che, in passato, non era così spopolato. I vecchi del posto non hanno dubbi; dicono che Lollove è nata prima di Nuoro e dell’anno Mille; era Comune fino al 1811 e contava alcune centinaia di abitanti nel Novecento."






Le giornate della manifestazione sono declinate da presentazioni di libri ed esibizioni di cori polifonici, spettacoli teatrali e proiezioni di filmati a tema, in una cornice di grande suggestione che ricrea le atmosfere di una Sardegna remota, antica, che però era ancora vita quotidiana solo cinquanta anni fa.
Il "Blue Note" alla tromba di Fresu: dalla Sardegna con amore per il Jazz
06 aprile 2007 18:51
Nel panorama di un jazz italiano che sembra vivere da qualche anno a questa parte un periodo particolarmente intenso e fortunato, 
 tra nuovi fermenti,  sperimentazioni sul tema e conferme dei nomi storici, una delle  figure di riferimento è certamente quella del musicista sardo Paolo Fresu.

 Proprio a lui e alla musica suonata dalla  sua tromba,
 ormai riconosciuta e stimata in patria e a livello internazionale,  questa sera al Blue Note sarà consegnato il prestigioso  "Premio Blue Note 2007"


  L'Assegnazione del riconoscimento,  appuntamento che si rinnova in occasione dei compleanno del locale, giunto alla sua quinta edizione, quest'anno ha come protagonista il  jazz  di Fresu,
 premiato tanto per la qualità musicale e la sua sperimentazione che la sua arte ha espresso anche  nel corso dell'ultimo anno, 
 quanto per l'impegno investito nella promozione della cultura  jazz, anche tra le nuove leve,
protagoniste di alcuni dei numerosi festival a tema jazzistico che hanno visto Fresu sul palco degli ultimi anni, oltre che destinatarie  privilegiate di alcune delle manifestazioni  che  il trombettista sardo organizza periodicamente.


     Il premio, promosso dai  responabili del tempio  del  jazz  milanese, negli  anni passati è stato assegnato a musicisti come  Chick Corea,   Alberto Hazan,   Gary Burton,  e Franco Fayenz.


 Paolo Fresu  questa sera sarà sul palco del locale  milanese  accompagnato da Roberto Cipelli al pianoforte,  Tino Tracanna al sax,  Attilio Zanchi al contrabasso  ed  Ettore Fioravanti alla batteria. 
     

    "Blue Note, Milano, via Borsieri 37.




 di Carlo Mandelli   da "Il Giorno"
galleria vittorio emanuele


Ecco,  incoeu gh'è on ver comizzi

in del bar el "Campanin". 

"Lù, ch'el senta - el dis on tizzi

Disquatemm i altarin!



     El sa nò che quest' ambiente 

    El fa tanto  "Belle Epoque"? 

    " Ma ch'el parla nò per  nient:

    L'è a Padova el Pedrocch" .

     
    "I pared Stil Liberty 

    Metten  voeuja de fa festa,
     
    Ma se bevet  domà ti, 

    dopo a mi cosa me resta?" 


    Quell bancon de legn scolpii,
     
    Quell' antiga caffettera.
     
    Quanti gent l'avrà servii:
     
    Con nev, sò, acqua o scighera? "  

     
    "Re Vittori Emanuell 
     
    De per lù l'era vegnuu.

    Ma el se tolt però el capell. 

    Sicchè nanca l'han veduu! " 

     
    "Gh'è staa pur la Bella Otero! "

     
    S'el me dis di lampadari: 

    " Ferr  battuu in stil Impero?"  

    La gh'aveva on tafanari!" 

     

     

         Poesia Meneghina: Luciano colombo 

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