lunedì 30 gennaio 2012

trasloco


SU ISCIALU DE SA 'IGHINA

        
Pensieri
e racconti
dalla Sardegna e non solo.

      

    

    
AUGURIOS
28 novembre 2005 20:41

    "Rezide custu meu umile donu:


    una antiga improvisa poesia.


    Po bos dare su bene 'e sa badìa


    semper bos sia sa sorte prodìga."




    R. Piras- Sas modas -

POJU LUADU
19 dicembre 2005 15:30
Uscirà di Maria Giacobbe, il romanzo:


"Poju luadu", pozza avvelenata.





Nuoresa, vive in Danimarca: "Dove vivo mi sento sarda, in Sardegna


mi sento Danese.


Ed ancora: "Amo le persone che hanno il coraggio


delle loro azioni , a qualunque livello di cultura appartengano.


E le persone curiose e vive finchè respirano."




Adottiamola!
SA ZOVENTUDE
09 gennaio 2006 19:31
Sa zoventude lestra est arrivada


e lestra si c'ada a dispedire;


est custu su tempus de godire,


s'edade prus bella calculada.


 


Su mundu tenes prontu a ti rezire,


ogni cosa pretendes isvelada,


calchi macca e arriscosa acconcada


sos annos ti permittin de attrivire.


 


Isperanzias e tristas illusiones


a ogni momentu las poltas in fattu


a signalare sos passos chi pones,


 


e pianu pianu ti rendes esattu


ch'in custa vida nostra sas passiones        


benin e si c'andan a unu trattu.




di Gianfranco Rosas
GRAMSCI E LA SARDEGNA
18 marzo 2006 11:32
La lezione di Enrico Berlinguer




"... Tutta la elaborazione gramsciana è un filo che si dipana dalla sua terra natale, dalla vita sarda, dallo spirito sardo.


Qui, a contatto con la miseria della sua gente - che anch'egli patì - Gramsci divenne prima un ribelle, ma un ribelle che presto seppe prendere contatto con il movimento operaio e socialista.


Gramsci AntonioIl rivoluzionario nasce dal ribelle, come egli stesso scrisse:


"Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato? L'istinto della ribellione, che da bambino era contro i ricchi, perché non potevo andare a studiare, io che avevo preso dieci in tutte le materie nelle scuole elementari…..

Esso si allargò a tutti i ricchi che opprimevano i contadini della Sardegna. E io pensavo allora che bisognava lottare per l'indipendenza nazionale della regione.

"Al mare i continentali": molte volte ho ripetuto queste parole….".


La Sardegna era dunque alla radice del suo pensiero politico, ed egli, anche dopo averla lasciata, continuerà non solo ad amarla, ma a parlare di essa, riferendosi specialmente alla vita del popolo.


"In che lingua parla? - chiede alla sorella Teresina in una lettera dal carcere del 1927, interessandosi all'educazione dei nipotini - Spero che la lascerete parlare in sardo…..

E' stato un errore, per me, non avere lasciato che Edmea (figlia del fratello Gennaro), da bambinetta, parlasse liberamente in sardo. Ciò ha nuociuto alla sua formazione intellettuale e ha messo una camicia di forza alla sua fantasia.

Intanto il sardo non è un dialetto, ma una lingua a sé - quantunque non abbia una grande letteratura - ed è bene che i bambini imparino più lingue…

Ti raccomando, proprio di cuore, di lasciare che i tuoi bambini succhino tutto il sadismo che vogliono e si sviluppino nell'ambiente naturale in cui sono nati".


Ho voluto citare solo due manifestazioni fra le tante che testimoniano quanto Gramsci tenesse alla sua origine, quanto vivi rimasero sempre i suoi legami sentimentali con la Sardegna e il suo interesse intellettuale e politico per la vita dell'isola.

Si potrebbero anche citare, ad esempio, il suo interesse intellettuale e politico per la vita dell'Isola.

 Sta di fatto che Gramsci ebbe sempre vivissimo il senso dei caratteri specifici della storia e della vita sarda, anche in ciò che le distinguevano dal resto del Mezzogiorno. Ma non meno importante è ricordare che proprio dalle condizioni di esistenza dei sardi venne a Gramsci l'impulso a porre in modo nuovo, insieme alla "questione sarda" l'intera "questione meridionale".

 E la sua eredità vive e fruttifica ancora oggi nell'animo della gente e della sua e della nostra terra, e nell'animo dei lavoratori e di tutti gli italiani che aspirano alla giustizia, alla dignità, alla libertà.

Gramsci è con voi che lottate, con voi operai, intellettuali e contadini della Sardegna. Con voi che sognate e volete la redenzione e il riscatto dell'Isola, un'Italia nuova e giusta, un mondo unito senza più guerre e oppressioni….."





Dal discorso di Enrico Berlinguer per il 40° anniversario della morte di Antonio Gramsci. - Cagliari 27 aprile 1977.




Tratto da:  dscrssardegna

Nessun commento:

Posta un commento