lunedì 30 gennaio 2012

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"LA VEDOVA SCALZA"
18 marzo 2006 11:12
Dopo il successo folgorante de  "La leggenda di Redenta Tiria", lanciata da Adelphi come caso editoriale,

 ecco lo scrittore di "Orani" a un'altra prova.

 Un romanzo che si nutre dei succhi di una meditata vendetta e racconta, negli anni del fascismo, i caratteri di un'isola.


         " Sono un ossimoro ambulante "


 dice di sè Salvatore Niffoi,

 detto Bobore "su professore".


pese della Barbagia Figura balzacchiana, nata nelle viscere della Barbagia, è uno strano impasto di  terra rocciosa e suggestione letterarie,

 granito millenario.


   La sardegna di Niffoi è quella arcaica e feroce della tradizione Barbaricina,

quale appartengono sia "La leggenda di R. Tiria"

che quest'ultimo "La vedova Scalza."


        Molte delle mie storie vengono da quelle narrazioni orali davanti al camino.



 " La vedova scalza", storia d'amore e morte tra "su balente" Micheddu e l'asprigna Mintonia;

 una vicenda di malagiustizia.



          
" La vedova scalza" di S. Niffoi

        Adelphi, pagg. 182  euro 15.
Il sughero
18 marzo 2006 10:49

    "Il sughero è il mio destino.

     "Sono nato in mezzo al sughero;

     come potevo non portarmelo in continente?"



 <ì> In questa frase la vita di Salvatore Casula,di Ortueri.


 Emigrato a Vigevano ( PV ) dal 1959.

 Proprietario col figlio, di una azienda sughericola che realizza tacchi per calzature femminili.
 
"Un matrmonio perfetto:

 Sughero sardo, nella capitale della scarpa"




     Ha imparato a 13 anni come estrarre la materia prima dalla quercia e come trasformarla,

     anni di gavetta,ricorda quella che ha passato lui
    in anni di lavoro gratuito, nessun "Mastro Sugheraio" si sarebbe sognato di pagarlo!

    

    
    Taglio del Sughero

    
    clicca sulla foto...
    


    Compra il sughero da Buddusò, Ortueri, Calangianus, Abbasanta.
    Purtroppo oggi la qualità sarda non è eccellente.


    Il sughero migliore si  trova in Toscana e in altre zone d'Italia.

     Il costo del trasporto dall'Isola incide notevolmente.



  Salvatore Casula, sposato con Grazia, sua paesana, a Vigevano frequenta, il sabato,  il circolo "S'Emigradu," per la partita di "Mariglia."

    Vita da Emigrato, densa di sacrifici e grande dignità.
    

    .... Da L'Unione Sarda.    10 Marzo 2006

L&#039;altra faccia della storia.
18 marzo 2006 10:12
   Quando a Orotelli si celebravano i "Pacs"




     Non li vuole la destra di Berlusconi,
    
    non li vuole la sinistra di Mastella,

    
    non li vuole la chiesa di Benedetto XV1.

     (benchè il 68% dei cattolici sia a favore)


      " I Pacs sono   gli accordi che tutelano

     giuridicamente, le convivenze di fatto."



 


 In Sardegna tanti e tanti anni fa non c'erano i  Pacs,ma c'erano le coppie di fatto.

Ovviamente eterosessuali (non è che non esistessero gli omosessuali e pure assolti,

 ma le fonti storiche sono crude,

 e non è bene riportarle).




 Come si sa dal giugno 1324 nell'isola si formò il "Regno di Sardegna".

 Poichè il suo Re, governava contemporaneamente
 in altri stati continentali,

qui da noi
 amministrava il "Vicere",


 uno di essi fu  V.Lodovico di Hallot,   "Conte des Hayes."

 Gentiluomo, intenzionato a migliorare le condizioni invero misere in questa parte insulare.



 Fu lui ad inaugurare l'attuale sede dell'università a Cagliari.

 Nel villaggio di Orotelli (nei suoi giri per l'isola) lo colpirono,

  "l'antica usanza di fidanzare con atto notarile, impuberi in tenera età, permettendo
 loro la convivenza."



Scandalizzato.. prese a rimproverare un simile assurdo costume.. a non più proseguirlo!!


   Oggi sarebbe stato in linea con

 Berlusconi,Mastella, e Ruini.


    

     Buffo vero?

Paola Leone:&quot;Donna Sarda dell&#039;anno&quot;
22 marzo 2006 08:37
 Il Successo? Sacrificio e chiarezza di obbiettivi!


   Ha lasciato Cagliari tanti anni fa, per studiare Psicologia Sperimentale con indirizzo Neuroscienze.

 Laurea a Padova nel 1987.


  " Emigrata" in Canada e in Nuova Zelanda, oggi dirige il centro di terapie Geniche e cellulari,

del Robert Wood Jonson, Medical Center dell'università New Jersey,

   professore associato di Neurochirurgia.


         In questi giorni ha ricevuto a
   Cagliari, il premio "Donna Sarda dell'anno"

  consegnato dal sindaco Floris.



    L'esaltante vicenda professionale di P. Leone, s'intreccia con la storia dei  bambini colpiti da malattie rare.

        la sindrome di Canavan.




  


Questa patologia descritta da Myrtelle Canavan  nel 1931, è causata da un diffetto genetico

  che determina gravi danni alla mielina, con   effetti devastanti per la salute dei piccoli pazienti, che raramente superano l'adolescenza.

 
La mielina (o materia bianca) è la sostanza che avvolge le fibre nervose
proteggendole.


La mielina inizia a formarsi
    nel tardo stadio fetale, fino al compimento
del quinto anno.

  L'organismo sano ha la capacità di riparare la
    guaina mielinica, limitando eventuali danni,per tutta la vita.



     -Gli interessi professionali mi hanno  portato a lavorare ed integrarmi in altri paesi,
    
     Ma una parte di me la Sardegna non l'ha mai lasciata.
    
    Ci tornerei,se fossi convinta di poter coltivare i miei progetti di "Biomedicina"

      e al miglioramento della legislazione in questo campo,

 


  


  A quando la fine in Italia, della fuga dei cervelli??
Ecco il&quot; Caimano&quot; delle polemiche
24 marzo 2006 20:14
"Leggendo quà e là.."


 


  "De Capitani" è stato negli anni settanta, a Milano,  il co-fondatore del Teatro dell'Elfo (oggi Teatriditalia) con Salvatores.


 è l'interprete della" discesa in campo di B. nel  film di Moretti"


 -  Quel monologo è congegnato in maniera perfetta,

è la tecnica del piazzista e del suo  prodotto valido,  usata dal presidente del Consiglio

  Quella" tecnica" introietta nelle persone quello che vuoi tu, ed ecco il controllo sociale


 

    Questo credo ci racconti Moretti
    
    Ecco perchè non è un film su Berlusconi, ma su di noi.
    
    Su come ci siamo fatti fregare,

      ci dice che il pericolo non è lui,

      ma la nostra incapacità di vedere.

&quot;Amiamo la nostra storia&quot;? di F. CAsula
26 marzo 2006 17:45
"Studiando il significato dei castelli ho capito l'importanza dei regni Giudicali"


 G.Montaldo;


"  I Forti non si restaurano perchè costano molto
 e rendono poco"!



    Il castelliere della Sardegna si arricchisce, con
    le caselle di altri tre castelli,

     nel territorio di Nurri, Serri, Villamar.




  Gli storici sono alla ricerca di riscontri d'archivio, prima di ufficializzare la notizia,
 trapelata dal convegno sull'architetture fortificate
 in Sardegna.

 Nell'isola sinora sono stati
 identificati ottanta castelli.
 Castello medievale Osilo Alcuni conservati in buone condizioni (quali Burgos, Posada, Osilo).

  Consentono una lettura dell'impianto originale.
  come erano nel Medioevo.

Altri, benchè parzialmente distrutti, conservano il loro antico assetto, ( Acqua Fredda, Las plassas, Monreale.)


" Ma la maggior parte - dice Francesco Floris, presidente dell'istitutto - è in rovina e i pochi resti consentono, solo delle ipotesi."



    La totalità dei castelli Sardi, hanno precise esigenze di difesa del territorio, nei secoli tormentati del Medioevo, non si ebbe la trasformazione
      in edificio residenziale della classe Feudale.




"Vedo il castello - continua Casula- come un affresco che dopo il restauro
 acquista colore e significato."

Il primo documento in"Limba", o meglio in "volgare Logudorese"
   proviene da quello di Ardara, reggia Giudicale
 del regno di Torres,

"risale al 1065"




    Ci viveva la regina Adelasia che l'imperatore Federico secondo di Svevia richiede
        in sposa per suo figlio Enzo quindicenne,
     ed Adelasia ne aveva 31.



  Quindi non un matrimonio d'amore ma un vero atto
  diplomatico per unire il regno  all'Impero Tedesco,
  che evidentemente aveva la sua importanza.


  Lo studio dei castelli - conclude Casula- ci mostra la vita del tempo.

     Sovrani come" Mariano quarto d'Arborea o regine come Adelasia ed
      Eleonora, erano costretti a vivere in ambienti
     ristretti in un regime  di completa indipendenza
       ed isolamento.

  

  
         -Avvisa Montaldo:-

  "L'esperienza mii insegna, che si deve procedere
 con un restauro conservativo per tutelare l'esistente, e non creare falsi storici"!
Celestini- Fresu: che coppia!
07 aprile 2006 20:54
 "Le mie fiabe, il suo jazz"


Brescia, Teatro Grande, 1 aprile: festival del T. Sacro (Crucifixus)

Paolo Fresu

    Due mondi apparentemente molto distanti:

    da una parte quello dell'attore-affabulatore A.Celestini, teatro narrativo e impegno civile,

    dall'altro quello del trombettista jazz Paolo Fresu.



 I due artisti si incontrano per un Happening dal titolo "Racconti"

 in cui musica e parole si fondono, dialogano in perfetto stile  jazzistico, tra improvvisazione e memoria.


Celestini,con quella faccia sorniona, tra il poeta e ragazzo di borgata.

Fresu sfila i suoni dalla sua tromba.

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