lunedì 30 gennaio 2012
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CANAL GRANDE
06 febbraio 2008 12:39
POVERO CETTO LAQUALUNQUE, BATTUTO DALLA POLITICA
"Hanno vinto loro".
Cetto Laqualunque si toglie la parrucca e, sotto, Antonio Albanese inizia a piangere sommessamente,
imprecando contro la realtà che supera ogni fantasia, contro una rincorsa impossibile
al peggio degli altri, i politici ufficiali, legalizzati, esaltati nella nella loro guittaggine dalle scene-clou
del Senato, la scorsa settimana.
E' un numero d'attore strepitoso quello di Albanese, in chiusura della sua
gag settimanale da Fabio Fazio: forse prevedibile, ma perfetto nell'esecuzione.
Cetto Laqualunque lascia per mancanza di stimoli e impossibilità a competere.
La caricatura di Cetto - Albanese , il politico del sud legato a quelle tre, quattro cose
(una in particolare) che rendono sopportabile l' esistenza vista come luogo di esclusivo godimento,
accusa di colpo.
Volendo, era una maschera più umana e sociale che politica, ma poi la politica presenta il conto,
sono quei tipi improponibili che festeggiano a champagne e mangiano mortadella e berciano
a impadronirsi di Cetto e a specchiarsi.
Cetto a quel punto prova a smarcarsi seguendo la trafila della commedia dell' arte .
E li, in quei cinque minuti di gag, c'é la TV che per una volta fa del bene alla politica
medesima ed evita, come invece é prassi, di esaltarne il peggio, rallentarla, modificarla in corsa
conferendole le note parvenze mostruose.
Antonio Dipollina da La Repubblica
" In queste condizioni la verità è che ci si salva e si va avanti
se si agisce insieme e non solo uno per uno."
Enrico Berlinguer
#
"Pensieri"
06 febbraio 2008 12:52
"Vorrei nella mia casa :
una donna ragionevole,
un gatto tra i libri,
amici in ogni stagione senza i quali non vivo."
Guillaime Apollinaire
BLITZ
Riecco i famuli riottosi rappattumarsi intorno al padroncino
nel nome dell'ambizione personale e dell'interesse personale.
Con chi è amareggiato e, nonostante tutto, crede ancora
di più all'impegno civile, sento una intrepida vicinanza di cuore.
Patrizia Valduga su La Repubblica
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