lunedì 30 gennaio 2012

Eutanasia in Sardegna, una pratica tra leggenda e realtà


La figura della “femmina accabbadòra”

"Grazie alla sua insularità, la Sardegna conserva costumi e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.
.. Tra la moltitudine delle consuetudini legate alla morte, alcuni hanno citato la figura della “femmina accabbadòra”, colei che interveniva negli ultimi momenti della vita portando ai moribondi “la buona morte”.
In pratica, una forma di eutanasia, che era riservata alle persone colpite da una lunga agonia, che si fossero trovate nell’impossibilità di intraprendere un trapasso sereno o, quanto meno, rapido.

.. Sembra che l’ultima “accabbadòra” esistita fosse l’ostretica del paese.
Il dato è denso di metafora: la donna che aiutava a venire al mondo era anche quella che chiudeva la vita ormai divenuta insopportabile. "  http://www.ladifferenza.it/?433/Eutanasia-in-Sardegna-una-pratica-tra-leggenda-e-realta


Intorno a questo tema è uscito il libro di Bucarelli Alessandro,  Lubrano Carlo dal titolo "Eutanasia ante litteram in Sardegna. Sa femmina accabbadòra. Usi, costumi e tradizioni attorno alla morte in Sardegna"

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