lunedì 30 gennaio 2012
NIPOTE
Un volto
25 ottobre 2008 13:14
Ecco dove mi sto perdendo.
Amici, vi presento il piccolo Danilo:
Primos volos:
15 ottobre 2008 20:06
Primos volos
Fit in beranu e su russignolu
andada canta, canta in sa cresura
cun puzoneddos a su primu bolu.
Han lassadu su nidu cun dulzura
pro s'avviare solos a bolare
gai disponet sa mama natura.
Coment'a puzoneddos boladore
m'avvio a chircare su destinu
tra sas terras e chelu de lugore
Sa campagna fiat giardinu
sos colores mi anta innamoradu
mustrendemi 'e sa vida su caminu.
Pastores in monte hap'incontradu
cun su libru de Dante , in sa manu
e cantos de s'Inferru hap'imparadu.
E deo, pitzinneddu, a su manzanu
cussos versos andao a cantare
de su ermosu poeta tuscanu.
Da, Ammentos de pitzinnia: di Agostino Calledda.
Potessero le mie mani sfogliare la luna! (F.G. Lorca)
04 novembre 2008 13:47
Joseph Rudyard Kipling (Mumbai, 30 dicembre 1865 – Londra, 18 gennaio 1936) è stato uno scrittore e poeta britannico, nato in India e voce del colonialismo.
La sua opera più nota è il racconto per ragazzi Il libro della giungla (The Jungle Book) (1894). Noto è anche il racconto di spionaggio ambientato in India Kim (1901), oltre alle poesie Gunga Din (1892) e Se (If) (1895), poesia dedicata al figlio che riporto qua sotto.
SE (IF..)
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling (1895)
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